“Anche una sola vita salvata grazie a questo strumento, sarà un grande traguardo per l’AIL”. Con queste parole Domenico Cappuccilli, presidente della sezione interprovinciale Pescara-Teramo dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, ha donato oggi alla Asl di Pescara il CliniMacs Prodigy, il macchinario  che servirà a manipolare, in futuro, le cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell), nuova arma contro i tumori ematologici. La cerimonia è avvenuta nei laboratori dell’Istituto dei Tessuti e Bio-Banche dell’ospedale Santo Spirito, alla presenza dell’arcivescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, che ha impartito la benedizione rivolgendo un pensiero a tutti i malati, del sindaco Carlo Masci, del direttore facente funzioni della Asl Antonio Caponetti, dei direttori del’Unità operativa complessa (Uoc) Centro trasfusionale, dottoressa Patrizia Accorsi e  dell’Uoc di Ematologia Clinica, dottor Antonio Spadano,dell’Uosd Terapia intensiva ematologica, dottoressa Stella Santarone,  dei responsabili dell’Istituto Tessuti e Bio-Banche dottoressa Tiziana Bonfini e  dell’Uosd Centro Diagnosi e Terapia Linfomi, dottor Francesco Angrilli,  del docente di Ematologia all’Università “G. D’Annunzio” e dirigente medico dell’UOC di Ematologia, professor Mauro Di Ianni, di Nicoletta Di Gregorio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo, di funzionari dell’Ubi Banca, rappresentanti del Rotary Pescara, volontari della onlus e personale ospedaliero.”Siamo felicissimi di aver raggiunto questo ennesimo risultato e aver favorito la ricerca scientifica- ha affermato Cappuccilli – La macchina finalmente ed è stato un impegno oneroso che siamo riusciti ad affrontare facendo squadra.  Per questo motivo ringrazio i componenti del consiglio di amministrazione, i sindaci, i nostri meravigliosi volontari,  che sono i sostenitori  di tutti i nostri progetti, Ubi Banca e la Fondazione Pescarabruzzo”.

Una nuova pagina della medicina

“È opinione condivisa che siamo all’inizio di una nuova pagina della medicina – hanno sottolineato Accorsi e Bonfini – Le cellule CAR-T sono cellule modificate con tecniche di ingegneria genetica che aggrediscono in modo specifico le cellule tumorali e che, negli studi clinici preliminari, hanno dimostrato un elevato tasso di risposte, con azione persistente nel tempo. L’utilizzo di queste nuove terapie è stata recentemente approvata in Italia per i pazienti con leucemia linfoblastica acuta (bambini e giovani fino a 25 anni) e linfoma a grandi cellule B (adulti), resistenti ad altri trattamenti, grazie ad un accordo tra le case farmaceutiche produttrici (Gylead e Novartis) e l’agenzia Italiana del farmaco (AIFA).  L’accordo prevede un sistema di rimborso basato sui risultati nel tempo: una prima tranche all’infusione delle cellule, una seconda e una terza a sei  e dodici mesi rispettivamente, in base alla sopravvivenza del paziente e alla risposta alla terapia. Questa modalità è stata adottata per contenere i costi e garantire sostenibilità del sistema. Pertanto. tali farmaci cellulari entreranno nei prontuari regionali, ma sarà necessario che le regioni identifichino i centri ematologici opportunamente qualificati per la somministrazione, poiché ci possono essere reazioni del paziente all’infusione del prodotto anche molto gravi. In Abruzzo, il Centro Ematologico di Pescara  è stato autorizzato come centro prescrittore deputato all’infusione di cellule CAR-T. In ogni caso per produrre tali cellule sarà necessario un lungo periodo di ricerca e sviluppo; a tale scopo è stata coinvolta l’AIL Pescara, che ringraziamo per la donazione del Clinimacs Prodigy in grado di effettuare, in modalità completamente automatica e a circuito chiuso, tutte le lavorazioni necessarie. Sarà, inoltre, necessario adeguare la struttura, attualmente non idonea a produrre cellule geneticamente modificate, e seguire l’iter di autorizzazione alla produzione da parte di AIFA, processo molto complesso che richiederà tempo.  È in corso, inoltre, una stretta collaborazione con il Prof. Mauro Di Ianni, Ematologo dell’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, esperto in terapia cellulare, per la ricerca e lo sviluppo di tale tipologia di nuovi prodotti. Riteniamo che soltanto la condivisione di obiettivi, l’appropriatezza dei ruoli e delle responsabilità possa sortire risultati efficaci.  Quanto sopra nella tradizione che ci ha visti sempre in prima fila per ampliare le prospettive di cura dei pazienti e garantire innovatività dei trattamenti”.

Il circolo virtuoso

“Vorrei evidenziare la strettissima collaborazione che c’è tra l’istituzione e le associazioni di volontariato che operano all’interno dell’ospedale – ha sottolineato il sindaco Masci – L’AIL, facendo da capofila e coinvolgendo altri soggetti privati che danno il loro contributo al territorio, è riuscita ad abbattere i costi di un’operazione importantissima per la vita dei malati. Solidarietà, voglia di fare e volontariato ci sono,ma c’è anche la capacità per intercettare le risorse per fare in modo che attività di questo genere si riescano a concludere.  C’è stato un circolo virtuoso bellissimo”.

“Anche questa donazione si iscrive in un processo di ammodernamento e di perseguimento di obiettivi molto innovativi in cui ci stiamo immettendo con un progetto, quello delle CART, che davvero continuerebbe a farci restare all’avanguardia nel settore — ha precisato Caponetti  – Ciò ci rafforza in un consesso nazionale riservato a poche unità in tutta Italia”.”Come Chiesa dobbiamo interessarci alla salute della persona perché abbiamo un ufficio della pastorale ad essa dedicato – ha affermato monsignor Valentinetti – Vedere laici che si impegnano così tanto nel volontariato mi entusiasma e mi mostra il volto di Dio”.