“Anche una sola vita salvata grazie a questo strumento, sarà un grande traguardo per l’AIL”. Con queste parole Domenico Cappuccilli, presidente della sezione interprovinciale Pescara-Teramo dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, ha donato oggi alla Asl di Pescara il CliniMacs Prodigy, il macchinario che servirà a manipolare, in futuro, le cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell), nuova arma contro i tumori ematologici. La cerimonia è avvenuta nei laboratori dell’Istituto dei Tessuti e Bio-Banche dell’ospedale Santo Spirito, alla presenza dell’arcivescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, che ha impartito la benedizione rivolgendo un pensiero a tutti i malati, del sindaco Carlo Masci, del direttore facente funzioni della Asl Antonio Caponetti, dei direttori del’Unità operativa complessa (Uoc) Centro trasfusionale, dottoressa Patr
Una nuova pagina della medicina
“È opinione condivisa che siamo all’inizio di una nuova pagina della medicina – hanno sottolineato Accorsi e Bonfini – Le cellule CAR-T sono cellule modificate con tecniche di ingegneria genetica che aggrediscono in modo specifico le cellule tumorali e che, negli studi clinici preliminari, hanno dimostrato un elevato tasso di risposte, con azione persistente nel tempo. L’utilizzo di queste nuove terapie è stata recentemente approvata in Italia per i pazienti con leucemia linfoblastica acuta (bambini e giovani fino a 25 anni) e linfoma a grandi cellule B (adulti), resistenti ad altri trattamenti, grazie ad un accordo tra le case farmaceutiche produttrici (Gylead e Novartis) e l’agenzia Italiana del farmaco (AIFA). L’accordo prevede un sistema di rimborso basato sui risultati nel tempo: una prima tranche all’infusione delle cellule, una seconda e una terza a sei e dodici mesi rispettivamente, in base alla sopravvivenza del paziente e alla risposta alla terapia. Questa modalità è stata adottata per contenere i costi e garantire sostenibilità del sistema. Pertanto. tali farmaci cellulari entreranno nei prontuari regionali, ma sarà necessario che le regioni identifichino i centri ematologici opportunamente qualificati per la somministrazione, poiché ci possono essere reazioni del paziente all’infusione del prodotto anche molto gravi. In Abruzzo, il Centro Ematologico di Pescara è stato autorizzato come centro prescrittore deputato all’infusione di cellule CAR-T. In ogni caso per produrre tali cellule sarà necessario un lungo periodo di ricerca e sviluppo; a tale scopo è stata coinvolta l’AIL Pescara, che ringraziamo per la donazione del Clinimacs Prodigy in grado di effettuare, in modalità completamente automatica e a circuito chiuso, tutte le lavorazioni necessarie. Sarà, inoltre, necessario adeguare la struttura, attualmente non idonea a produrre cellule geneticamente modificate, e seguire l’iter di autorizzazione alla produzione da parte di AIFA, processo molto complesso che richiederà tempo. È in corso, inoltre, una stretta collaborazione con il Prof. Mauro Di Ianni, Ematologo dell’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, esperto in terapia cellulare, per la ricerca e lo sviluppo di tale tipologia di nuovi prodotti. Riteniamo che soltanto la condivisione di obiettivi, l’appropriatezza dei ruoli e delle responsabilità possa sortire risultati efficaci. Quanto sopra nella tradizione che ci ha visti sempre in prima fila per ampliare le prospettive di cura dei pazienti e garantire innovatività dei trattamenti”.
Il circolo virtuoso
“Vorrei evidenziare la strettissima collaborazione che c’è tra l’istituzione e le associazioni di volontariato che operano all’interno dell’ospedale – ha sottolineato il sindaco Masci – L’AIL, facendo da capofila e coinvolgendo altri soggetti privati che danno il loro contributo al territorio, è riuscita ad abbattere i costi di un’operazione importantissima per la vita dei malati. Solidarietà, voglia di fare e volontariato ci sono,ma c’è anche la capacità per intercettare le risorse per fare in modo che attività di questo genere si riescano a concludere. C’è stato un circolo virtuoso bellissimo”.
“Anche questa donazione si iscrive in un processo di ammodernamento e di perseguimento di obiettivi molto innovativi in cui ci stiamo immettendo con un progetto, quello delle CART, che davvero continuerebbe a farci restare all’avanguardia nel settore — ha precisato Caponetti – Ciò ci rafforza in un consesso nazionale riservato a poche unità in tutta Italia”.”Come Chiesa dobbiamo interessarci alla salute della persona perché abbiamo un ufficio della pastorale ad essa dedicato – ha affermato monsignor Valentinetti – Vedere laici che si impegnano così tanto nel volontariato mi entusiasma e mi mostra il volto di Dio”.